Ya Hala! Sharfouna. Sapori dal Libano

Un viaggio tra i sapori, i colori e le tradizioni del continente asiatico.

Ya Hala! Sharfouna

Benvenuti di cuore, è un onore avervi con noi.

Ya Hala! è un modo affettuoso di dire Benvenuto!
Letteralmente significa “Oh carissimo/a!”, esprimendo una sincera gioia per l’arrivo di qualcuno.
“Sharfouna” significa “Ci hai onorato con la tua presenza”, una frase spesso rivolta agli ospiti, anche a sconosciuti, per farli sentire rispettati e apprezzati.

Quindi, “Ya hala! Sharfouna” racchiude il cuore dell’ospitalità libanese:

  • Far sentire gli ospiti come una famiglia
  • Trattare l’ospitalità come un punto d’onore
  • Offrire cibo, comfort e calore senza esitazione

Non è solo un saluto: è un’espressione culturale di generosità, orgoglio e connessione umana.
Esprime sia il calore (Ya hala) che l’onore di ricevere gli ospiti (sharfouna) in un modo tipicamente libanese

L’ospitalità libanese è famosa in tutto il mondo per essere calorosa, generosa e autentica. In Libano, l’ospite è considerato quasi sacro: che tu sia un amico, un parente lontano o un perfetto sconosciuto, verrai accolto con un sorriso, un invito a sederti e spesso con un tavolo pieno di cibo.

Per i turisti e visitatori, questa accoglienza si traduce in piccoli gesti pieni di significato:

  • inviti spontanei a prendere un caffè o un tè,
  • piatti tradizionali offerti con orgoglio,
  • persone pronte ad aiutarti, darti indicazioni o raccontarti la loro storia.

In molte case libanesi, è comune sentirsi dire “Sharfouna” (ci onorate con la vostra presenza) o “Beitna beitkon” (la nostra casa è la vostra casa).
Questa cultura dell’ospitalità non è solo un’abitudine, ma un vero e proprio modo di vivere, che lascia in chi visita il Libano un ricordo profondo e umano, fatto di incontri sinceri e calore familiare.

Man’ouche zaatar

Man’ouche zaatar (o manoushe) è molto più di un semplice cibo per i libanesi: è un simbolo di quotidianità, identità e nostalgia. Si tratta di una focaccia sottile cotta al forno o su saj, condita con zaatar (una miscela di timo selvatico, sommacco e sesamo) mescolato con olio d’oliva, è un piatto profondamente radicato nella tradizione e nella cultura libanese.

🇱🇧 Per i libanesi, la man’ouche zaatar è:

– La colazione di tutti i giorni, semplice e genuina, spesso presa al volo dal fornaio.
– Un profumo d’infanzia, legato ai ricordi della scuola, delle mattine veloci e del pane caldo appena sfornato.
– Un cibo di strada democratico, accessibile a tutti, che unisce ricchi e poveri, città e villaggi.
– Un legame con la terra, grazie al zaatar raccolto e preparato in famiglia, spesso a mano.

Labneh

Labneh è un alimento essenziale, quasi sacro nella cucina di tutti i giorni. Si tratta di uno yogurt colato, denso e cremoso, che si ottiene rimuovendo il siero dallo yogurt, fino ad ottenere una consistenza simile al formaggio spalmabile.

🇱🇧 Cosa rappresenta il labneh per i libanesi:

– Colazione quotidiana: servito con olio d’oliva, menta secca o zaatar, accompagnato da pane caldo (come la markouk o la pita).
– Semplicità e purezza: è un alimento semplice, genuino e naturale, spesso fatto in casa dalle nonne o mamme.
– Simbolo di casa: il sapore fresco e leggermente acidulo del labneh richiama l’atmosfera familiare, i pasti condivisi e la tradizione contadina.
– Versatilità: si mangia a colazione, pranzo o cena, da solo o accanto a verdure, olive, e altri piatti mezze.

In sintesi, il labneh è più di un cibo: è un’emozione familiare e culturale, che racconta il gusto semplice e autentico del Libano.

Baba ghannouj

Il nome baba ghannouj deriva dalle parole arabe “baba” (papà) e “ghannouj” (viziato), quindi letteralmente significa “papà viziato”. È una salsa mediorientale a base di melanzane arrostite, tahini, succo di limone, e aglio con una consistenza cremosa e un sapore affumicato.

Il baba ghannouj è conosciuto anche come “caviale di melanzane” è uno delle mezze più amate della cucina libanese e levantina che trasforma ingredienti semplici in un’esperienza intensa e raffinata.

Hashweh

Hashweh è un tradizionale piatto libanese a base di riso speziato con carne macinata (solitamente manzo o agnello) e frutta secca tostata come mandorle e pinoli. Il nome “hashweh” in arabo significa ripieno, poiché questa miscela veniva spesso usata per farcire polli, agnelli o verdure, ma oggi è anche servita come piatto principale.

Hashweh è un piatto di festa e ospitalità, spesso servito nei pranzi domenicali, nei matrimoni o durante le celebrazioni religiose. È confortante, sostanzioso e pieno di sapore, e racchiude il calore della tavola libanese: semplice ma ricco, umile ma regale.

Un’occasione di incontro

Questo aperitivo non è solo un momento conviviale: è anche un’opportunità per conoscere culture diverse, valorizzare la multiculturalità e creare nuovi legami attraverso il cibo.

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